Il natale nelle icone della liturgia ortodossa.
Icona della Natività e icona del battesimo di Gesù a confronto
Due icone spiegano e riassumono il Natale ortodosso perché è anche per loro sono due le feste centrali di questo tempo sacro: il Natale e la Teofania.
L’icona della Natività
L’immagine, si può facilmente dividere in tre fasce orizzontali;
per il nostro percorso trascuriamo la fascia inferiore che narra due scene riportate solo nei Vangeli apocrifi; vi si narra della fatica-tentazione di Giuseppe ad accogliere questo mistero e delle le donne che lavano il neonato;
Più interessanti le due fasce superiori.
Nella fascia in alto abbiamo già alcuni motivi teologici:
la venuta di tutti i popoli (i magi); la stella che contiene la colomba dello Spirito;
Nella fascia centrale domina la figura di Maria: la sua veste ci parla di lei come “Madre di Dio”;
il colore blu (divinità)e rosso (sangue) diventano il suo manto “bruno”.
Sopra la Madre, una grotta nera, buia (simbolo del mondo buio senza Dio) dove i due animali ci aiutano a porre l’attenzione sul bambino avvolto in fasce, disteso n una cassettina.
L’immagine del Bambino fasciato in una cassettina ci rimanda subito all’icona delle donne mirofore che andate al sepolcro trovarono lenzuola in tutto simili alle fasce di questo bambino enel sepolcro la cassa in tutto simile a questa cassettina.
A contorno di questa scena centrale, tre angeli contemplano il figlio e i pastori guardano in alto dove
incontriamo tre angeli annuncianti.
La 2ª festa chiamata da loro teofania pone al centro dei testi liturgici
la contemplazione del mistero del battesimo di Gesù

Nell’icona del battesimo vediamo quasi un ingrandimento del tema centrale proposto nella Natività;
si fa più evidente la colomba dello Spirito, mandato dal Padre;
tre angeli contemplanti sono lì a testimoniare l’evento straordinario;
Giovanni Battista sostituisce gli angeli annuncianti;
il fiume Giordano diventa oscuro come un mare profondo, o forse meglio,quasi un ingrandimento della grotta trovata nella prima immagine .
Gesù, quasi fosse un peccatore, si immerge nel nostro nuovo mondo buio e riceve dal Battista il battesimo.
Particolarmente interessante osservare che nel momento di questo abbassamento c’è la Rivelazione trinitaria: il dono dello Spirito e il Padre che indica il Figlio come “l’ Amato”.







