Esodo 14-15: liberazione dall’Egitto

Uno sguardo alle letture della Grande Veglia
attraverso le immagini che aiuteranno, ragazzi e comunità, a viverla

l’epopea del Mar Rosso

L’avvenimento più importante nella storia del popolo di Dio è ripreso da Chagall, più volte e con grande risalto

 

Sulla sinistra in basso la grande figura di Mosé,
il vero regista di questa liberazione

 

I due popoli tagliano verticalmente l’immagine:
in basso l’esercito del faraone in disordine, preso dall’ affanno. Più in alto il popolo d’Israele ordinatissimo; a dividerli un flutto particolarmente vivace da apparire di color bianco, forse anticipo di quella «nube» che accompagnerà sempre il popolo;
anche gli altri quattro grandi flutti sono presenza e custodia del Signore.

 

 

A guidare la «processione» del popolo
un angelo che richiama quello della creazione e della cena pasquale:
il colore bianco ne fa senza alcun dubbio
l’inviato del Signore e qualcuno suggerisce che il volto femminile ci parli della dolcezza materna sempre presente nell’amore di Dio;

 

 

Non dobbiamo dimenticare altri particolari sparsi in tutta la tela. In alto, ancora avvolti nel buio, ma già presenti come orizzonte della fede, il re Davide con la sua arpa, a sinistra e a destra la croce con Maria, Giovanni e il popolo in preghiera.
La Pasqua e la fuga dall’Egitto sono un memoriale:
memoria di un tempo passato, ancor viva e piena di speranza.

A destra, accanto alle nubi, le «Tavole dlla Legge», portate da un angelo; in basso (al centro) l’autore non si dimentica dei primogeniti salvati (bellissimo l’accenno della madre che guarda e abbraccia il proprio bambino) e nelle acque, sopra il capo di Mosé, nuotano con dolcezza un uomo e una donna, Chagall e l’amata. La salvezza del Signore raggiunge anche i momenti più intimi della vita umana!