Libertà di coscienza, ma non libertà di disinteresse

12 sett. 2022

Equipe sociale della città: un pensiero al mese

Spunti tratti dagli ultimi interventi del presidente della CEI cardinale Zuppi.

In vista delle prossime elezioni offriamo alcuni spunti tratti dagli ultimi interventi del presidente della CEI cardinale Zuppi.

Libertà di coscienza, ma non libertà di disinteresse

In questo momento così decisivo e pieno di rischi per l’Italia e l’Europa, desidero rinnovare il forte appello alla responsabilità individuale e collettiva per affrontare la prossima scadenza elettorale.

Dobbiamo pensare alla sofferenza delle persone e garantire risposte serie, non ideologiche o ingannevoli, che indichino anche, se necessario, sacrifici, ma diano sicurezza e motivi di speranza.

Il fondamentale confronto politico non deve mancare di rispetto e deve essere improntato alla conoscenza dei problemi, a visioni comuni senza furbizie, con passione per la cosa pubblica e senza agonismi approssimativi che tendono solo a piccoli posizionamenti personalistici e non a risolvere le questioni.

Dal dopoguerra non abbiamo mai vissuto una congiuntura così complessa, a causa dell’inflazione e delle diseguaglianze in aumento, del debito pubblico che ha raggiunto una dimensione enorme, del ritorno a un confronto tra blocchi che assorbe enormi energie e impedisce lo sviluppo, dell’emergenza climatica e ambientale, della difficoltà del mondo del lavoro con la condanna al precariato con il suo carico di fluidità.

Non possiamo costruire il futuro delle prossime generazioni avendo come unico orizzonte il presente, perché gli interessi di corto respiro diventano inevitabilmente interessi di parte, individuali.

Che la politica non viva di visioni condominiali, provi ad avere una visione generale complessiva alta, di grande idealità e rivolta al futuro.

Oggi serve molta competenza, determinazione, visione, e umiltà.

Si presenta, inevitabile, l’ora dei doveri e delle responsabilità per cui la politica dovrà trovare il più virtuoso punto d’incontro tra ciò che è buono e ciò che è realmente possibile perché le risorse esistenti non vadano sprecate ma collocate al servizio del bene comune e dell’intera popolazione.

È un tempo nel quale dobbiamo ricostruire il senso di comunità, in cui, come ha ricordato il presidente Mattarella, occorre un “contributo costruttivo” da parte di tutti, specialmente di chi sceglie di impegnarsi nella vita politica.

Perché oggi un cattolico dovrebbe andare a votare?

Perché a maggior ragione un cristiano che ha a cuore la vita delle persone, cioè il suo prossimo, deve impegnarsi in tutto ciò che può favorire la difesa della persona. Il voto è questo. C’è libertà di coscienza, ma non libertà di disinteresse.